Carinzia, regione dello sci alpinismo

Novità: trekking scialpinistico

Un’interessante novità dell’inverno carinziano è il trekking scialpinistico sul Nockberge Trail, che collega tra loro le cinque zone sciistiche Katschberg, Innerkrems, Turrach, Falkert e Bad Kleinkirchheim/St. Oswald. È perfetto per scialpinisti con buona esperienza e allenamento, ma che non desiderano affrontare passaggi alpinistici. Per ogni tappa si devono pianificare fino a sei ore di cammino. La presenza di alcuni skilift e seggiovie consente di risparmiare diversi metri di dislivello per ciascuna tappa. Una particolarità del Nockberge Trail è che rispetto ad altri itinerari scialpinistici di più giorni non si pernotta in camerate, ma in alberghi (wellness) d’alto livello con l’eccellente cucina dell’Alpe Adria.

Sci alpinismo nella zona del Parco Nazionale Alti Tauri

(Grossglockner/Heiligenblut, Mölltaler Gletscher, Ankogel)

In tardo autunno, quando la prima neve copre i fianchi delle montagne, un silenzio insolito per la nostra epoca frenetica cala sugli Alti Tauri, e vi regna incontrastato fino alla primavera. Chi rinuncia agli impianti di risalita per conquistare la cima dei monti solo con la forza delle proprie gambe, lontano dalla confusione delle piste, scopre il mondo incantevole e scintillante della natura in veste invernale: il paradiso nascosto dello sci alpinismo nelle Alpi orientali!

Sci alpinismo nell’Arena naturale della Carinzia

(Skiarena Nassfeld - Passo Pramollo -Valli Gailtal, Gitschtal, Lesachtal, Lago Weissensee)

Discese nella natura incontaminata. L’Arena naturale della Carinzia apre agli sci-alpinisti una nuova dimensione. Lontano dal turismo di massa, nella valle Lesachtal si scoprono paesaggi autentici e incantevoli.

L’ex-area sciistica del monte Dobratsch è un paradiso per gli sci-alpinisti.

Ai principianti si raccomanda di fare la prima salita in vetta partendo dal parcheggio Rosstratte. Per superare i 430 metri di dislivello ci vuole almeno un’ora di salita. I più esperti possono partire da Heiligengeist e risalire la vecchia pista con le pelli di foca sotto gli sci. Una gita sci alpinistica meravigliosa e del tutto al riparo dal rischio di valanghe, che tuttavia richiede gambe ben allenate per superare i 1180 metri di dislivello fino alla vetta.